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L'illazione

Regia di Lelio Luttazzi vedi scheda film

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La recensione su L'illazione

di mmciak
8 stelle

"L'illazione" diretto nel 1972 da Lelio Luttazzi,
devo dire che è un piccolo gioiellino.

La storia racconta che un gruppo di amici si
ritrova in una casa di campagna.

Tra di loro vi è anche un pubblico ministero che,
tra chiacchiere amene e un bicchiere di vino,
imbastisce un processo contro un medico,
vittima di denunce anonime.

Il Film prodotto dalla Nexus Film è l'opera
prima e unica dell'uomo di spettacolo Lelio
Luttazzi,ed è stato ritrovato dalla fondazione
a suo nome dopo anni che era stata dimenticata,
restaurata recentemente dalla Cineteca di Bologna,
portata al Festival di Roma e trasmesso su Rai5.

L'idea venne a Luttazzi dopo la esperienza
del 1970 che venne arrestato con Walter Chiari
per spaccio di droga con 20 giorni di carcere,
e che dopo si rivelò un clamoroso errore giudiziario.
e scrisse una sceneggiatura che si svolgeva
in una casa in campagna in una notte
dove un magistrato veniva invitato
per una vendita di un terreno.

Però devo dire che durante la visione
si è davanti a un lavoro quasi sperimentale
con flashback cromatici molto notevoli,
grazie anche alla Fotografia di Renato Tafuri
e costruisce un Film intimista che racconta
di rapporti interpersonali,del lento
consumarsi di emozioni. 

Ma cambia quando arriva un magistrato
molto antipatico che imbastisce una
specie di processo psicologico e fa diventare
le vittime colpevoli con scenari apocalittici.

l'Attore riesce ad entrare dentro la profondità
dei personaggi in modo molto dettagliato,
e vuole lanciare una critica verso la nostra
giustizia e soprattutto contro i magistrati,
che se sbagliano non pagano e con il
sotto testo che c'è bisogno di una riforma
della giustizia seria per fare degli errori
verso le persone.

Infatti si ritaglia il ruolo di un medico,
vittima di denunce anonime che dice
al magistrato che nel suo libro scrive
e legge che:"chi a che fare con la giustizia
ha bisogno di uno psicologo perché
deve decidere chi mandare in galera",
ed è bravo con le parole a invertire
i ruoli perché il giudice appunto fa
illazioni.

Lelio Luttazzi,volto popolare della Tv
e del Cinema soffrì molto per quella situazione
che decise di non farlo vedere più e ritirarlo
perché gli faceva troppo male vederlo
e gli faceva ricordare quei 20 bruttissimi
giorni.

Da segnalare la buona direzione degli Attori
dove figurano anche,oltre Luttazzi:

Cinzia Bruno-Annabella Incontrera-Gaby Marini-
Mario Valdemarin-Alessandro Sperli e Anny Degli Uberti.

In conclusione un medio metraggio di 60 minuti
interessante dove Luttazzi si misura alla Regia
su un suo soggetto e sceneggiatura,e dopo
la sua dura esperienza in carcere mette in scena
un Film intimista,figlio del suo tempo e risente
del clima e delle mode di quegli anni,
e costruisce una storia ambientata
in una grande casa e dove un magistrato,
ambiguo e spietato,fa diventare colpevoli
le vittime imbastendo un processo kafkiano,
e con questa metafora fa un atto d'accusa
contro i pubblici ministeri e la giustizia
che in Italia non funziona e ha bisogno
di una riforma seria,dove anche loro
devono pagare,se sbagliano.

Il mio voto: 7.

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