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Still Alice

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Regia di Richard Glatzer, Wash Westmoreland

Con Julianne Moore, Alec Baldwin, Kristen Stewart, Kate Bosworth, Hunter Parrish, Erin Darke, Seth Gilliam, Victoria Cartagena... Vedi cast completo

In streaming Fonte: JustWatch VEDI TUTTI (6)

Trama

La dottoressa Alice Howland è una rinomata docente di neuroscienze alla Columbia University. Felicemente sposata e madre di tre figli, Alice non presta molta attenzione alle piccole cose che le sfuggono di mente fino al giorno in cui, perdendosi nel suo quartiere, si rende conto che le sta accadendo qualcosa di terribilmente sbagliato. Ciò sarà solo l'inizio di una lunga lotta contro una precoce forma di morbo di Alzheimer, una battaglia che dovrà affrontare per continuare ad essere la Alice di sempre.

Approfondimento

STILL ALICE: PERDERSI PER IL MORBO DI ALZHEIMER

Diretto e sceneggiato da Richard Glatzer e Wash Westmoreland, Still Alice è l'adattamento del romanzo Perdersi di Lisa Genova e racconta la storia della cinquantenne Alice Howland alle prese con una forma precoce del morbo di Alzheimer. Insegnante di linguistica alla Columbia University, sposata al devoto marito John e madre di tre amorevoli figli, Alice comincia ad avvertire i primi sintomi di una malattia che non le lascia scampo. Dopo aver trascorso del tempo con la figlia Lydia (attrice nonostante la diversa volontà della madre), Alice è appena rientrata a New York quando quelli che crede i disturbi di un tumore al cervello si rivelano - forse in modo ancora più inquietante - i segni di un morbo che, ereditato geneticamente, potrebbe passare al 50% anche ai suoi figli. Costretta a fare i conti con una malattia che non riesce ad accettare e che inevitabilmente ha drastiche conseguenze nella sua esistenza, Alice prenderà una decisione drastica che influenzerà radicalmente il suo futuro.

Fotografato da Denis Lenoir, con le scenografie di Tommaso Ortino e i costumi di Stacey Battat, Still Alice conta sull'interpretazione di Julianne Moore (Alice), Alec Baldwin (il marito John) e Kristen Stewart (la figlia Lydia) ed è così raccontato da Wash Westmoreland, uno dei due registi: «Richard ed io (compagni nella vita) abbiamo ricevuto una telefonata nel dicembre 2011 dal duo di produttori Lex Lutzus e James Brown, che ci chiedevano di dare un'occhiata a un romanzo per un adattamento. Trattavasi di normale routine che vivono i registi ma, sentendo il soggetto del romanzo, abbiamo preso una pausa. La trama che ci hanno annunciato riguardava una giovane donne che nel fiore degli anni apprende di essere colpita da Alzheimer e il film avrebbe dunque trattato di malattia, tristezza e perdita. E il che ci riguardava abbastanza da vicino.

All'inizio del 2011, infatti, Richard si era recato da un neurologo di Los Angeles a causa di alcuni lievi disturbi del linguaggio. Il medico, dopo aver osservatogli bocca e lingua, paventò una diagnosi di Sla. E la lettura di Perdersi di Lisa Genova sin dai primi capitoli aveva dei punti in comune con la nostra esperienza. Il neurologo in cui Alice si reca di fatto le pone le stesse domande che Richard aveva sentito durante i suoi primi controlli, quando sospettava di un ictus. Ci siamo chiesti, dunque, se era il caso di lavorare all'adattamento.

L'Alzheimer e la Sla sono ovviamente malattie molto differenti. La prima intacca il sistema cognitivo lasciando intatto quello fisico, la seconda invece attacca il corpo e non mina la mente. Tuttavia, hanno molti elementi in comune: sono entrambe terminali e incurabili e hanno l'effetto di isolare il paziente dal mondo. Cosa più importante, entrambe le malattie erodono il senso di identità e rendono vitale l'aggrapparsi solo a se stessi. Siamo stati in breve tempo risucchiati da Perdersi e dal modo, onesto e schietto, in cui Lisa Genova scrive dell'Alzheimer e, procedendo nella lettura, abbiamo capito che anche Still Alice, il nostro film, avrebbe dovuto essere avvincente e avere lo stesso tono fresco e diretto. Perdersi esamina nel dettaglio l'impatto quotidiano che la perdita di memoria ha sulla vita professionale di Alice, su quella sociale e sulle sue abitudini... e poi ci sono le dinamiche familiari...

"Hai mai visto Viaggio a Tokyo?", ha chiesto Richard con un messaggio a Kristen Stewart. "No, ma lo farò", rispose lei. Il capolavoro di Ozu del 1953 è uno dei nostri film preferiti. L'ho visto la prima volta mentre ero studente alla Fukuoka University in Giappone mentre Richard ne ha inserito un importante citazione nel suo primo lungometraggio del 1993. Viaggio a Tokyo, vincendo ogni sentimentalismo, guadagna un forte potere emozionale nella moderazione e ha una visione universale di come le famiglie si comportano di fronte alla malattia o alla vecchiaia. Alice ci ricorda i protagonisti di Viaggio a Tokyo con la sua tenacia e la sua caparbietà.

Non so esattamente in quale parte della storia di Perdersi abbiamo immaginato Alice con i capelli rossi al posto dei suoi capelli ricci scuri. Il dettaglio, però, ci ha fatto subito pensare a Julianne Moore per il ruolo. Solo Julianne poteva essere in grado di coniugare sullo schermo l'intelligenza e la complessità di una professoressa di linguistica con la vulnerabilità e la semplicità delle fasi successive: è una delle migliori attrici del pianeta. In passato, avevamo tentato di convincerla a prendere parte a un altro progetto ma non si lasciò convincere. Per Still Alice, dopo uno o due giorni dalla proposta, ci rispose subito di sì».

Note

L’anticonvenzionalità di Still Alice - che altrimenti s’installerebbe nel collaudato genere di film sulla malattia - sta nel non mollare mai la sua protagonista (Julianne Moore), indagandone le reazioni, tentando di forzare la sua mente in dissolvimento, inseguendone l’orrore della consapevolezza prima, e poi l’inesorabile affievolirsi della luce del ricordo dagli occhi, dalla pelle, dal corpo. Per quanto senza guizzi d’originalità registica o di scrittura, Still Alice sa corrispondere in modo quieto e composto, discreto e pudico, alla terrificante patologia che racconta, fatta di silenzi e vuoti, qualcosa che ci abbandona senza far rumore e senza lasciare alcuna rassicurante scia di speranza.

Trailer

Commenti (11) vedi tutti

  • Julianne Moore da Oscar

    leggi la recensione completa di claudio1959
  • ...."è meglio avere un cancro che l'Alzehimer", cosi recita nel film la protagonista, Julianne Moore. Un film molto triste, te ne accorgi piano piano...fino alla fine, mano a mano con la protagonista. voto 7

    commento di ivcavicc
  • Veramente un film ben fatto , non trovo affatto che sia un film strappalacrime come lo descrivono alcuni, questi tipi di film sono la descrizione di situazioni reali e molto serie. L’interpretazione è stata molto buona da parte di tutti, il finale è straziante

    commento di Utente rimosso (arwen88)
  • Classico Film strappa-Lacrime nonostante il Tema Medico sia importante e le buone Interpretazioni,non convince del tutto.voto.5.

    commento di chribio1
  • Grande interpretazione della Moore, ma il film è un po' troppo strappalacrime. Voto 6 per me.

    commento di ssiboni
  • 6/7 voto oggettivo/soggettivo

    commento di paolofefe
  • Un film sulla morte durante la vita, non alla fine, un film sulla " Malattia della Doppia Morte". Inesorabile.

    commento di blualberto1966
  • Film commovente e fatto abbastanza bene. Un po' triste perché la nostra memoria siamo noi e perderla significa morire un po' per giorno come sta accadendo a mio padre. Per questo l'ho voluto vedere.

    commento di Artemisia1593
  • Film toccante su una donna di successo, ricercatrice e docente che vede la propria intelligenza svanire un po' alla volta a causa di una forma rara di Alzehimer. A volte un po' melenso, ma lei è molto brava.

    commento di ENNAH
  • Angosciante e relistico

    leggi la recensione completa di Furetto60
  • Riuscire a realizzare un film sull'alzheimer che si riveli toccante ma non sentimentale a tutti i costi costituisce certamente titolo di merito. Molto brava Julianne Moore.

    leggi la recensione completa di marcopolo30
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Recensioni

La recensione più votata è positiva

EightAndHalf di EightAndHalf
7 stelle

E' vero, è una tematica molto ghiotta per quei furbi giocattoloni strappalacrime e raccattaconsensi che ancora non stancano gran parte del pubblico cinematografico, ma ciò non vuol dire che il tema della malattia degenerativa (peggio ancora, forse, della letale) debba divenire un tabù all'interno del Cinema di qualità. Alice, aitante e ambiziosa cinquantenne in… leggi tutto

21 recensioni positive

Recensioni

La recensione più votata delle sufficienti

miss brown di miss brown
6 stelle

La malattia di Alzheimer - dal nome del neurologo tedesco che la diagnosticò per la prima volta nel 1901 - è la forma più comune di demenza degenerativa. Di origine ancora non del tutto chiara, è un processo che danneggia progressivamente le cellule cerebrali, rendendo a poco a poco l'individuo che ne è affetto incapace di una vita normale, provocandone… leggi tutto

7 recensioni sufficienti

Recensioni

La recensione più votata delle negative

Tex Murphy di Tex Murphy
4 stelle

Still Alice ha un grosso limite, sta tutto rinchiuso nella bravura della sua protagonista. Il resto è quasi fastidioso, quella vita perfettina ai limiti della nausea di tutte le commedie americane che descrivono famiglie di plastica. Il problema è che qui si parla di dramma ma poco importa, la sceneggiatura pare non voler troppo "disturbare" lo spettatore ed eccoci quindi servita… leggi tutto

1 recensioni negative

2023
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Trasmesso l'8 marzo 2023 su Cielo
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claudio1959 di claudio1959
7 stelle

Still Alice U.S.A. 2015 la trama:Alice Howland è un’insegnante di lingue alla Columbia University. Una serie di segnali ed attimi di confusione e perdita temporale della memoria, la inducono ad effettuare esami neurologici, la diagnosi è terribile Alzhaimer precoce, la sua vita cambia per sempre. La recensione: Film di straordinario impatto, sul senso della lotta alla…

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Badu D Shinya Lynch di Badu D Shinya Lynch
7 stelle

    Cos'è, in fondo, che convince di Still Alice  e lo rende, più di ogni altro fattore, un lavoro valido, nonché un prodotto funzionale?  Per chi scrive, le suddette carte vincenti son da riscontrare nel fatto che gli autori non approfittino, con sgradevole e banale furbizia, della tematica trattata, non avvalendosi, di conseguenza, di…

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galaverna di galaverna
9 stelle

Meritato Oscar a Julianne Moore per un film di grande intensità, con il pregio di non scivolare mai nè nel melenso nè nel tragico a tutti i costi. Lo sguardo soggettivo di una donna che perde ogni punto di riferimento dopo una vita piena di soddisfazioni lavorative e familiari è un pugno nello stomaco e al tempo stesso uno sguardo altro su un dramma che diventa non…

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Recensione
Utile per 2 utenti

Recensione

slim spaccabecco di slim spaccabecco
7 stelle

Spesso è facile dare giudizi buoni in film che commuovono; ma ui non si tratta solo di un giudizio che nasce dall'emozione appena terminata la visione;nel primo film vero che parla di Alzheimer c'è proprio tutto lo straniamento che provoca la malattia, e c'è anche un cast eccezionale che supporta un bellissimo film. Julianne Moore ha vinto un oscar che dire meritato…

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Nel mese di gennaio questo film ha ricevuto 7 voti
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