Un vetturino romano viene accusato da una celebre artista di varietà di aver scambiato l'anello che lei aveva dimenticato nella carrozzella con uno falso. Il vetturino però è innocente. La coppia Fabrizi-Magnani ripete il successo del precedente "Campo de' Fiori". La sceneggiatura è di Federico Fellini e dello stesso Fabrizi.
Ennesimo esempio di 'cinema innocuo' che al di la di una trama per nulla disprezzabile, può solo mostrare una Roma felice, benestante e pulita. Nel 1943! VOTO: 6
Bellissimo, con questo film è come se si andasse alla scoperta di una Roma che non c'è più. Potrebbe essere fatto vedere nelle scuole come un documetario!
“L'ultima carrozzela” è una delle ultime, poco realistiche visioni di una Roma in tempo di guerra soleggiata, pulita, benestante e persino poco affollata, prima che l'8 settembre e il susseguente Neorealismo iniziassero a darcene ben altro ritratto. È una commedia se vogliamo anche piuttosto originale a livello di trama, ma che non esce in nessun momento da quei binari… leggi tutto
Scritto e coosceneggiato dall stesso Fabrizi, con l’aiuto di un quasi principiante Fellini, non siamo al massimo dei livelli per Fabrizi; purtroppo nella sua natura autonoma di artista c’era la pecca del melodrammatico stuccoso, in cui soggiaceva spesso, se i mezzi erano espressamente i propri, e qui fortunatamente la regia era di Mattoli, con cui si assolve un certo distacco.
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(primo film, con Adriana Benetti)
attore, qui con Yvonne Sanson e Alberto SordiI in "Il delitto di Giovanni Episcopo" (Lattuada,1947)
regista (dal 1948…
Fabrizi è un vetturino romano che un giorno carica la Magnani. Lei perde una valigia sulla sua carrozza, lui gliela riporta, ma lei lo accusa di averle rubato un anello.
L'ultima carrozzella non è altro che una commediola romanissima ormai innocua, noiosetta e datata. Solo per fan sfegatati di Aldo Fabrizi.
“L'ultima carrozzela” è una delle ultime, poco realistiche visioni di una Roma in tempo di guerra soleggiata, pulita, benestante e persino poco affollata, prima che l'8 settembre e il susseguente Neorealismo iniziassero a darcene ben altro ritratto. È una commedia se vogliamo anche piuttosto originale a livello di trama, ma che non esce in nessun momento da quei binari…
Film anni cinquanta di stampo buonista con Aldo Fabrizi grande mattatore e Anna Magnani in un ruolo marginale e poi tanti caratteristi sconosciuti.Ricordiamoci che queste commedie all'epoca avevano uno sfondo sociale di vita vissuta o tribolata non confrontabile con quella di oggi ma sicuramente piu' "vera".Discreto.
Si',certamente non e' un Film banale e ben contestualizza un periodo ormai passato da molto tempo.Mi sembra di poterlo tranquillamente definire come Pellicola Neorealista ! voto.6.
Difficile dire cosa sia stata Roma per il cinema - e non solo per quello italiano - senza cadere nella retorica e nei luoghi comuni. Solo poche città al mondo (Parigi, New York, forse Londra) hanno saputo occupare lo…
Scritto e coosceneggiato dall stesso Fabrizi, con l’aiuto di un quasi principiante Fellini, non siamo al massimo dei livelli per Fabrizi; purtroppo nella sua natura autonoma di artista c’era la pecca del melodrammatico stuccoso, in cui soggiaceva spesso, se i mezzi erano espressamente i propri, e qui fortunatamente la regia era di Mattoli, con cui si assolve un certo distacco.
La…
Fabrizi, la Magnani, la regia di Mattoli; un film più che 'romano': romanesco. Ci sono tutti gli elementi del neorealismo ed una morale finale prevedibile e necessaria. Per estimatori.
Ho ascoltato giovani e saccenti critici disprezzare questo film senza neanche averlo visto... Che dire? Acerbi... Si tratta di un piccolo gioiello, pieno di poesia, con autentici giganti dello schermo. E non dimentichiamo che attori non solo come Aldo Fabrizi e Nannarella, ma anche come Tino Scotti, Lauro Gazzolo e Nando Bruno (che si intravede... indimenticabile!) sono Maestri tutt'ora. Grandi…
Cinema d'altri tempi, quando il cinismo quasi non esisteva, e le pellicole ritraevano vicende di povera gente ed esaltavano valori come il perdono, l'amore e l'amicizia. E' un film riuscito con una gustosa vicenda, interpretata da un bravissimo Fabrizi e da una giovane e brava Anna Magnani. Da riscoprire.
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Commenti (4) vedi tutti
Ennesimo esempio di 'cinema innocuo' che al di la di una trama per nulla disprezzabile, può solo mostrare una Roma felice, benestante e pulita. Nel 1943! VOTO: 6
leggi la recensione completa di marcopolo30Commediola innocua, noiosetta e datata.
leggi la recensione completa di Carlo CerutiLa storia è retta sulle spalle di Fabrizi e mostra evidenti i segni dell'età. Consigliata solo agli amanti delle commedie in bianco e nero.
commento di sonicyouthBellissimo, con questo film è come se si andasse alla scoperta di una Roma che non c'è più. Potrebbe essere fatto vedere nelle scuole come un documetario!
commento di ilmarchese