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Trama

Lentamente la jeep attraversa il paesaggio maestoso della campagna del Kurdistan. La strada bianca avvolge con le sue curve gli alberi, le distese di grano, i morbidi picchi, le nuvole, i prati, i sassi, i pochi contadini, quasi smarriti, nello spazio vuoto e solenne. A bordo di un auto da Teheran arriva un gruppo di uomini che stanno cercando un villaggio isolato. A un bambino che li accompagna a destinazione raccontano, mentendo, che stanno cercando un tesoro nel cimitero, in cima alla collina.

Note

Il regista, al suo decimo lungometraggio, depura il suo cinema, azzera l'intreccio, dilata il tempo e fissa le pietre, le rughe, le spighe, le fronde. Esalta la sua vena contemplativa e il suo gusto fotografico. Non il suo capolavoro, e con un sospetto di manierismo. Gran Premio della Giuria al festival di Venezia.

Commenti (4) vedi tutti

  • Abbas Kiarostami dilata il tempo per rafforzare l'immutabilità di uno spazio sempre uguale a se stesso. La tragedia che popola il vasto territorio del Kurdistan fa da sfondo indiscreto ad una Jeep che spesso ne interrompe il silenzio. E' un mondo altro quello fissato su schermo, lontano dalle amenità del mondo e dalle facili ricezioni telefoniche.

    commento di Peppe Comune
  • se cercate un film urbano qua siete sulla cattiva strada,lunghe distese di campi coltivati e un paese abbarbicato sulle colline,poi una vita etnica da scoprire...peccato il personaggio principale,veramente antipatico...e se vedono pochi antipatici come lui.Voto 7.5

    commento di ezio
  • Incedere lento ed eleganza formale. Kiarostami concede un ritratto di un angolo di mondo con una storia lieve e con un intreccio quasi pari a zero. Le sequenze del "labirintico" paese rimangono indelebili nella memoria…

    commento di carlos brigante
  • 8

    commento di nico80
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yume di yume
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mm40 di mm40
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Film di viaggio, spesso in movimento, eppure così lento. Lento perchè riflessivo, con l'idea - ambiziosa, ma sufficientemente riuscita - di costruire una leggera metafora dell'esistenza umana, precaria come la tenuta di un ponte telefonico (ora c'è campo, ora non c'è più, in pratica il tormentone dell'intero film), accostata in questo continuo riflettere alla… leggi tutto

3 recensioni sufficienti

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La recensione più votata delle negative

albertocinelli di albertocinelli
2 stelle

Signor Kiarostami, non ci prenda in giro e non si prenda in giro. Dopo film bellissimi come "Close up" e "E la vita continua", non ci può raccontare una scemenza simile, con personaggi antipatici, con un telefonino che squilla chissà quante volte, con scene ultraripetitive, per dirci alla fine che quell'ingegnere e co. sono venuti in quello sperduto villaggio per riprendere con la telecamera… leggi tutto

1 recensioni negative

2020
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stefanocapasso di stefanocapasso
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Signor Kiarostami, non ci prenda in giro e non si prenda in giro. Dopo film bellissimi come "Close up" e "E la vita continua", non ci può raccontare una scemenza simile, con personaggi antipatici, con un telefonino che squilla chissà quante volte, con scene ultraripetitive, per dirci alla fine che quell'ingegnere e co. sono venuti in quello sperduto villaggio per riprendere con la telecamera…

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Oggi non sta bene avanzare riserve su Kiarostami; meglio lodarlo senza riserve anche senza capirlo, come sembra fare Morandini che riassume "un uomo (…) che si fa chiamare ingegnere" arriva con compagni (che non si vedono mai; non ci ha riflettuto?) ad un villaggio da cui se ne vanno tutti "dopo molti giorni senza aver raggiunto il loro scopo, filmare uno speciale rito funebre che si…

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