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Analisi e interpretazioni libere dei finali dei film

La notte più buia, prima dell’alba

La notte più buia, prima dell’alba

Il finale di Dunkirk è la conferma dell’inutilità del vedere, per tutti, per chiunque, il fallimento dello sguardo, precisamente dello sguardo occidentale sul mondo. E al tempo stesso un invito a trasformarlo, quello sguardo.

di Leonardo Strano

Obbligo di rewatch

Obbligo di rewatch

Guardare una, due, più volte, osservare, scoprire: il finale di Profondo rosso di Dario Argento è spiazzante e moderno, esattamente come tutto il film, che gioca a rivelare subito i misteri per poter meglio colpire lo spettatore ogni volta che lo desidera.

Il ticchettio del metronomo

Il ticchettio del metronomo

Ci si può fidare solo della percezione e dell’occhio umano, superiori a qualsiasi strumento tecnologico: è la teoria di Insidious, come dimostra il terrificante finale del film.

di Marco Grifò

Dov’è l’orizzonte?

Dov’è l’orizzonte?

Nel finale di Indiana Jones e l’ultima crociata (a cui è connesso quello di The Fabelmans) si sciolgono le tensioni tra padre e figlio, in modo da arrivare ad un momento di crescita e riconoscimento, interessante come... la linea dell’orizzonte.

di Leonardo Strano

Addio New York

Addio New York

Non è un ritorno ai temi e personaggi del passato, per Woody Allen, tutt’altro: per questo motivo il finale di Anything Else è un addio all’amata città e a ciò che rappresenta.

Lo spavento è nostra premura

Lo spavento è nostra premura

Nuove connessioni possibili e barriere da rompere, nel finale di Monsters & Co.: l’invito dei mostri è a far parte del loro mondo, apprezzando il fatto che ci si può mescolare, umani e mostri, attori e tecnici, personaggi e spettatori.

di Marco Grifò

Non è solo un segnale

Non è solo un segnale

Accanto al cinema, dentro il cinema, oltre il cinema. La storia e il destino di Batman sono legati alla settima arte, e Tim Burton, con la sua versione del personaggio cult dei fumetti, lo aveva capito perfettamente. Come mostra nel finale del film.

di Leonardo Strano

“Zatoichi”: Il cinema non vede

“Zatoichi”: Il cinema non vede

Il finale di Zatoichi, film spartiacque della carriera di Takeshi Kitano, sembra voler fissare su pellicola la consapevolezza del cambiamento e delle trasformazioni della vita: dalla violenta attesa dei duelli definitivi si giunge infatti all’ironia e alla musica.

L’antipatia delle vergini

L’antipatia delle vergini

Non c’è più crisi e non ci sono più nervi, nel finale del film di Pedro Almodóvar: e mentre si sciolgono le tensioni e le costrizioni, la protagonista Pepa è anche il motore che svela ipocrisie e finzioni.

di Marco Grifò

Il cinema caduto sulla Terra

Il cinema caduto sulla Terra

Solido, liquido, gassoso: il ciclo dei passaggi di stato riguarda sia il cinema che l’alieno protagonista di Under the Skin. Nel finale del film, tutto sembra tornare al punto di partenza, ma è la trasformazione ciò che interessa al regista Jonathan Glazer.

di Leonardo Strano

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