Regia di Salvatore Samperi vedi scheda film
Il duo Bazzini/Samperi ci riprova nell'opera seconda del regista, attesissima dopo il successo enorme ed inaspettato (ed anche sopravvalutato) di Grazie Zia.
Diciamo che cavalca la tigre del film socio politico, lanciato in maniera straordinaria da Bellocchio, e per me l'idea non è male, tanto da superare in pieno la crisi del secondo film dopo un successo, peccato che dal terzo in poi è andato sempre più degrandandosi, a parte il parto inaspettato di Malizia, che è un caso a sè e che non centra niente con il suo progetto inziale, evidentemente non suo. Qui abbiamo una figura straordinaria di madre, interpretata dalla algida, stupenda e bravissima Gravina, che è il cuore palpitante del film. Il concetto, attraverso il suo silenzio, è espresso benissimo, il film si avvale anche di qualche innovazione come uscire ed entrare dalla trama, per mettere in evidenza la contestazione che attraversava il periodo e sulla quale non si poteva certo chiudere gli occhi. La famiglia che di disgrega, i rapporti che sono sempre più falsi e pericolosi, ed in cui si annidano un futuro di vipere, da cui ci si deve confrontare e difendere, frutto di una società ed un educazione malata. L'apporto alla sceneggiatura è stato dato anche da Dacia Maraini; l'interrogativo sul film è solo fatto dal momento che il regista ha dimostrato dopo cose molto diverse che hanno messo in cattiva luce i suoi inzi, a dire poco!!
Lorenza è acapo di una famiglia, dato che con il marito si è separata. I figli sono delle mine vaganti che distruggeranno il senso della familgia e la madre dovrà prendere provvedimenti per casi che accadono, e da qui anche una strada diversa di vita
Morricone fa un bel lavoro innovativo per tutto il commento del film
Un attore troppo politicizzato per non sapersi liberare dell'aria didascalica che lo circondava, e lo ha dimostrato sempre nei films che ha fatto
Partecipazione perfetta nel ruolo del padre debole ed impotente
Bella presenza di questa attrice diva del momento
Basilare e necessaria la sua partecipazione. E' una grande interprete che da diversi anni ha lasciato la professione e che ci fa soffrire di nostalgia. E'stata bravissima fin dai suoi esordi, la sua vitalità, che nella maturità è diventata consapevolezza e determinazione, ha dato luogo a personaggi sempre interessanti e belli e non solo a cinema, che hanno lasciato il segno.
Una regia di film senz'altro estraneo a quello che il regista è realmente, anche se sembra impossibile dato che ha contribuito ascriverso e scenggiarlo lui stesso
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