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Il successo cucito addosso
di ElsaGreer
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Siamo in prossimità delle premiazioni Oscar e fra i tanti dibattiti aperti su chi vincerà, quale film sarà il migliore, quale attore e attrice si meriterà il premio mi viene in mente tutta quelle serie di categorie che restano sempre un po' in secondo piano, eppure, senza di queste alcuni film non reggerebbero, anzi perderebbero di mordente. L’importanza di scenografia, fotografia e soprattutto dei costumi costituiscono l’architrave di un grande successo. L’elenco di grandi costumisti e scenografi nella storia del cinema è lunghissimo, tutti abbiamo a cuore un film in particolare perché ci ha affascinato dall’ambientazione, da un costume preciso. Dai Kolossal ai film orientali, dai grandi classici ai moderni, per citarli tutti servirebbe un articolo intero. Chi non ricorda come iconico un film dagli abiti? Costumi che hanno reso immortale un’opera, hanno creato una moda, uno stile dando vita a generazioni di citazioni… I dieci comandamenti, La stangata, Yojimbo, Colazione da Tiffany, Fronte del porto, Il gigante, A qualcuno piace caldo, La dolce vita, Il Padrino, Barry Lyndon, Dracula di Bram Stocker... Grandissimi successi cuciti da abili e geniali menti, da veri e propri artisti. Tra i grandi nomi non posso non ricordare gli italiani Piero Gherardi (Oscar per La dolce vita e 8 1/2), Danilo Donati (Oscar per Romeo e Giulietta e Il Casanova di Federico Fellini) per giungere all'immensa Milena Canonero, conosciuta, richiesta e apprezzata ad altissimi livelli (Oscar per Barry Lyndon, Momenti di gloria, Marie Antoinette e Grand Budapest Hotel). La costumista che nella sua carriera ha ricevuto più premi e più candidature è Edith Head, meravigliosa artista che ha visto e vissuto il passaggio dal muto al sonoro, dal bianco e nero al colore.

"Puoi avere tutto ciò che vuoi dalla vita se ti vesti in modo da ottenerlo"

Edith Head, Edith Claire Posener (San Bernardino, 28 ottobre 1897 – Los Angeles, 24 ottobre 1981), si laurea nel 1919 e inizia la sua carriera come insegnante. Solamente nel 1923 decide di rispondere a un annuncio pubblicitario della Paramount Pictures in cerca di costumisti. Inizia così una carriera, la più longeva, passando dalla Paramount alla Universal e coprendo almeno 50 anni di cinematografia e più di 400 film curati. Sapeva bene che il dietro le quinte era l’essenza di un film riuscito, conoscendo l'importanza che un abito cucito alla perfezione avrebbe sottolineato e marcato il carattere e le sfumature di un personaggio. Con 35 nomination e 8 Oscar vinti rappresenta la più grande costumista, suoi gli abiti per i più grandi film della storia, da "Viale del tramonto" a "Eva contro Eva", da "Vacanze romane" a "La finestra sul cortile", da "La stangata" a "Sansone e Dalila". In diverse produzioni, come in "Colazione da Tiffany", lavorò a stretto contatto con i più grandi stilisti, tra i quali Givenchy, creando l'iconico e intramontabile tubino nero.

"Un abito dovrebbe essere abbastanza stretto da mostrare che sei una donna e abbastanza largo da mostrare che sei una signora"

 

Edith divenne una vera e propria istituzione, ricercata e apprezzata dai più grandi produttori. Scrisse diversi libri di moda e apparve anche in diversi programmi televisivi. Anche la serie tv “Colombo” la chiamò per interpretare sé stessa in una puntata. Si spense il 24 ottobre del 1981, lasciando in eredità un patrimonio artistico e culturale che ancora oggi ci fa sognare.

 
Le candidature ai costumi degli Academy Awards 2024 sono Barbie, Povere Creature, Killers of the flower moon, Napoleon e Oppenheimer...aperte le votazioni.
 

 

 

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