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Finalmente l'Alba

Regia di Saverio Costanzo vedi scheda film

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La recensione su Finalmente l'Alba

di alan smithee
5 stelle

Rebecca Antonaci, Joe Keery

Finalmente l'alba (2023): Rebecca Antonaci, Joe Keery

FESTIVAL DI VENEZIA 80 - CONCORSO Una ragazza non particolarmente avvenente approfitta del fatto che la sorella maggiore, effettivamente più carina, intende partecipare ad un provino come comparsa in Cinecittà per un colossale americano in corso di realizzazione nella capitale degli anni '60, per venire a contatto con una serie di personaggi totalmente estranei al contesto popolare da cui proviene la fanciulla. Balzata all'attenzione della star femminile protagonista, e poi divenuta oggetto di interesse del suo partner maschile, giovane divo in ascesa, la giovane viene coinvolta in una interminabile notte di feste e cene in cui tutta la vacuità del mondo del jet set manifesta tutto la sua grevità e pure un coinvolgimento in gravi misfatti che imbrattano le pagine della cronaca nera capitolina.

 

Lily James

Finalmente l'alba (2023): Lily James

Willem Dafoe

Finalmente l'alba (2023): Willem Dafoe

L'ombra dei maestri assoluti come Visconti (Bellissima) Fellini (La dolce vita e non solo) incombe inevitabilmente e minacciosa su un film ambizioso e d'altri tempi, che Saverio Costanzo dedica coerentementebal padre Maurizio recentemente scomparso.

Un'opera certo ambiziosa, che parte molto bene con quell'incipit cinefilo Nintendo e straziante, ma che si incarta inesorabilmente nella seconda, estenuante parte, quando la storia da "Bellissima" si trasferisce in zona felliniana.

 

Rebecca Antonaci

Finalmente l'alba (2023): Rebecca Antonaci

Poi il film un po' recupera, quando la serata infinita, entro le cui maliziose e sin perverse maglie viene quasi presa in ostaggio la protagonista, tratteggia situazioni sospese e imbarazzi esistenziali che ricordano La notte di Antonioni, deragliando platealmente sul finale per colpa di una leonessa di troppo.

La giovane protagonista Rebecca Antonaci crea il giusto distacco che giustifica certi abissi che si creano tra il mondo delle star (efficacemente rappresentato dai capricci di una Lily James che pare una nuova Liz Taylor e un Joe Keery che simula un alternativo ed irresistibile James Dean) e quello del volgo che vede tutto dal basso verso l'alto, capendo solo che conviene rassegnarsi al proprio destino popolare.

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