Regia di Ken Hughes vedi scheda film
Solido thriller a sfondo spionistico retto da un grande James Coburn e da un perfetto marchingegno ad incastro. Alla luce di tutto ciò sorprende non poco che la pellicola sia ormai praticamente caduta nel dimenticatoio.
“Progetto micidiale” è un solidissimo thriller proiettato sullo sfondo dello spionaggio industriale e terminato anzitempo e immeritatamente nel dimenticatoio nonostante la magnetica presenza del grande James Coburn. Coburn a parte, il meglio dell'opera è il perfetto marchingegno ad incastro creato in fase di scrittura, nel quale un rispettato professore di economia di Harvard in viaggio a Londra (Coburn, appunto) si rivela essere una spietata spia che non esiterà a forzare, nella maniera più ingegnosa, i suoi collaboratori ad eliminarsi gli uni con gli altri pur di raggiungere i suoi poco nobili scopi. La sceneggiatura porta la firma di Barry Levinson e Jonathan Lynn, due autori destinati entrambi di li a poco a ruoli da regista, sebbene impegnati in generi assai distinti e con non meno distinto livello di successo. La regia è invece affidata a Ken Hughes, autore britannico non certo di primissima fascia (“Chitty Chitty Bang Bang“ il suo film più conosciuto, il che è tutto dire) che si limita infatti a seguire senza metterci troppo di suo la stupenda storia a mano. Il che, detto sia, in casi come questo è forse un bene. Stupenda poi la colonna sonora di Roy Budd, davvero da pelle d'oca in molti passaggi. Da notare come, curiosamente, in una scena sì e in una scena pure si beve whisky. Che è poi quel che accadeva nelle coeve pellicole di produzione nostrana, con la differenza però non da poco che la marca della bottiglia non viene quasi mai mostrata (unica eccezione, un primo piano di un “De Kuyper”, whiskey che francamente non conosco). Il film venne prodotto dalla British Lion Films, storica casa d'oltremanica che navigava ormai da anni in pessime acque e che da li a poco sarà costretta ad alzare bandiera bianca.
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