Regia di Alfred Hitchcock vedi scheda film
Prima versione di un titolo reso poi celebre dal film del 1956 con James Stewart. Il livello è ancora ben lungi da quello delle opere migliori del maestro del brivido, eppure alcuni di quegli elementi caratteristici del suo cinema incominciano qui ad affiorare.
Ho voluto vedere questa versione britannica de “L'uomo che sapeva troppo” 'gomito a gomito' con quella più famosa diretta dallo stesso Hitchcock nel 1956 a Hollywood. E bene, il confronto tra le due pellicole è impietoso, accentuando quelle lacune di cui in fondo quasi tutte le produzioni del primo periodo di Hitch soffrivano. Il ritmo, tanto per incominciare, latita qui in maniera spaventosa, finendo col dare una sorta di staticità al prodotto, cosa che davvero poco si confà ad un thriller. Ma anche la rappresentazione dei personaggi non possiede un briciolo di quella rara profondità che caratterizzerà invece il sopracitato remake. Chiude poi il conto, ma qui Hitchcock non aveva colpe, la qualità tecnica della pellicola, con mezzi che nell'Europa del 1934 non erano neanche paragonabili a quelli stellari della Hollywood di vent'anni più tardi. Eppure non tutto è da buttare in un film che incomincia a lasciare intravvedere quegli elementi che caratterizzeranno le grandi opere del (futuro) Maestro del brivido. Un esempio è il crescendo dell'attesa costruito regalando prima un elemento di 'vantaggio' allo spettatore, quindi usando in maniera magistrale il montaggio allo scopo di centellinare dettagli. Qualcosa che è che qui presente e che presto diverrà un vero punto di forza del suo cinema.
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