Espandi menu
cerca
Concorso di colpa

Regia di Claudio Fragasso vedi scheda film

Recensioni

L'autore

chiararomana

chiararomana

Iscritto dal 9 dicembre 2006 Vai al suo profilo
  • Seguaci -
  • Post -
  • Recensioni 2
  • Playlist -
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su Concorso di colpa

di chiararomana
10 stelle

Ottimo esperimento di social thriller politico italiano! Originale, diverso, nuovo! .. Da vedere (due volte però)

Sulla trama

E' la cosa più complessa e ben sviluppata. Bisogna vederlo due volte per capirne i rimandi temporali oserei dire perfetti. I colpi di scena riescono sempre a sorprendere le strade intrapese da chi lo vede. Le psicologie dei personaggi hanno anche delle sottili finezze, rare da trovare. L'intreccio giallo ha un percorso narrativo che mai scade nel banale, nella mediocrità e nel già visto. I dialoghi che ad una valutazione superficiale possono apparire di maniera, sono esattamente quelli dell'epoca come gli slogan e la dotta definizione della parola stessa o etimologia se volete che fa pensare ad una attenta e approfondita ricerca. Il figlio no global dice esattamente quello che anch'io ho sentito dire da alcuni giovani parlando dei loro genitori, può sembrare artefatto è invece realissimo. In quei dialoghi si evince un grido di dolore (degli autori immagino) un urlo direi, per ciò che è stato e per come è diventato oggi (basta guardarsi attorno su cosa sta accadendo oggi e su chi oggi rappresenta la sinistra, e come dice Moretti con questi dirigenti di partito non si va da nessuna parte etc)Un compito difficile ma ben riuscito. Tornando al primo plot , quello giallo, solo alla fine si svela l'arcano e per chi ama il giallo è una festa. L'amore e la solitudine femminile rappresentata (dalla Lavezzi Ponziani)in modo tragico, realistico, struggente. La mancanza d'amore è la chiave di tutto dall'amicizia perduta e mai ritrovata all'amore per la famiglia all'incomprensioni generazionali tra padre e figlio; all'amore per un ideale tradito dalla corsa al benessere all'individualismo di massa alla realizzazione del sè. La cosa più sconvolgente della trama è il coraggio che ha avuto chi l'ha scritta nel voler fare una riflessione e un mea culpa provocatorio e dichiarato sul passato degli anni dal 76-78 a oggi. Un coraggio da leone a guardare in faccia la realtà attuale, in un mondo (il nostro) in cui tutti si dichiarano di sinistra senza esserlo veramente (la sinistra è una mentalità e non una singola appartenenza per convenienza lavorativa) Che dire eccellente!

Sulla colonna sonora

Eccellente

Cosa cambierei

I pregiudizi di chi lo ha visto bollandolo politicamente da chi aveva interesse a screditarlo per meri fini propagandistici di quella vecchia e desueta e giurassica finta sinistra in realtà reazionaria e fascista che sta uccidendo la vera sinistra odierna, piccola ma esistente e coraggiosa.
Non sopporto chi definisce Nuti ubriaco e chi disprezza regia etc con aria di sufficenza, lasciano il tempo che trovano. Nuti è malato di dpressione da anni, un male che non ha nulla a che fare con l'alcool la cattiveria della gentucola è davvero imbarazzante, plauso enorme al regista che pur sapendolo invece di emarginarlo come tutto il cinema italiano ha fatto, gli ha dato una possibilità a suo rischio e pericolo, quando poteva fregarsene e andare sul sicuro con altro attore. Grande Fragasso.

Su Luigi Maria Burruano

Sempre bravo, mi ha ricordato Panunziooo di Indagine di un cittadino, considerato di destra dalle critiche di allora. E' proprio vero che la critica non azzecca mai una, non tutta per fortuna.

Su Luca Lionello

bravo ma fa troppo Pacino.

Su Antonella Ponziani

Bravissima e finalmente in un ruolo adatto alle sue possibilità, basta parrucchiere e co.

Su Alessandro Benvenuti

Aveva il compito più facile degli altri l'unico positivo ma bravo

Su Francesco Nuti

Lodevole e duro

Su Claudio Fragasso

La regia mi ha sorpresa per la qualità, specialmente nella prima inquadratura in B/N tecnicamente perfetta con rimandi al grande cinema che non sivede più da un secolo. La cura nel dirigere gli attori e un plauso particolare per aver avuto il coraggio di portare sullo schermo e in un ruolo drammatico un attore considerato da tutti finito. Sbeffeggiato etc. Affidandogli un ruolo così duro, nonostante le sue difficoltà di salute ed immagine. Il finale mi ha convinta che stavo sulla strada giusta. Il finale dice :" L'ideale che hai dentro di te non morirà mai se non lo getti alle ortiche per l'egoismo e arroganza di oggi"

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati