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In ascolto. The Listening

Regia di Giacomo Martelli vedi scheda film

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La recensione su In ascolto. The Listening

di maurizio73
4 stelle

Una trentenne romana viene casulamente in possesso di una valigetta contenente i piani per un nuovo, segretissimo programma di intercettazione delle comunicazioni che una corporation americana vorrebbe vendere all'NSA per il suo programma di sorveglianza globale denominato ECHELON. Sarà l'inizio di una caccia all'uomo che vedrà contrapposti proprio l'agenzia americana ed un suo ex dipendente pentito, disposto persino a mettere a repentaglio carriera ed incolumità personale pur di salvare la ragazza ed i propri ideali di libertà e democrazia.

 

 

Sullo spartiacque periglioso di una tematica che sembra riecheggiare il leit motive di di tanti best sellers fantapolitici alla Tom Clancy e che anticipa di più di un lustro le rivelazioni da 'WikiLeaks' dell'Edward Snowden che sarà, l'esordiente Giacomo Martelli gioca con il thriller spionistico d'oltreoceano con le spuntate tecnologie del cinema di casa nostra, imbastendo una storia infarcita di incongruenze ed inverosimiglianze ed affidandosi ad una messa in scena e ad un montaggio che tolgono al film qualunque residua speranza in un ritmo che ne riscatti il già modesto valore cinematografico. Asservito ad una scrittura che abbozza con totale superficialità caratteri e motivazioni, Martelli confonde la bontà dei ragionamenti sui massimi sistemi in tema di sicurezza governativa e tutela della privacy individuale, ingerenza delle compagnie private e interessi generali, diritti personali e ragion di Stato con il corretto funzionamento dei meccanismi drammaturgici, dimenticando che narrare una storia in maniera convincente prescinde dal valore intrinseco (o presunto tale) di quello di cui si parla e lasciando infine che la vicenda segua le scontate logiche di uno schematismo narrativo che più telefonato non si può.

 

 

 

 

Popolato da personaggi bidimensionali che azzerano gli sforzi pure apprezzabili di un cast tutto sommato dignitoso (Tidona meglio di Parks) è un techno-thriller da encefalogramma piatto che abbonda di sciocchezze da addetti ai lavori (tra triangolazioni fuori portata della declinazione visibile al periodo di rotazione di Mercurio il passo è breve) e fa cilecca persino quando abbozza le ingenue schermaglie amorose tra una fuggitiva per caso ed un rude montanaro piemontese prestato alla Marina Militare. Finale privo di mordente dove il cattivo temporaneamente vince ed il buono è costretto a riparare il Antartide con l'ausilio del voice-over. Migliore Storia al Taormina International Film Festival 2006.

 

 

 

 

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