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The Great Debaters. Il potere della parola

Regia di Denzel Washington vedi scheda film

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La recensione su The Great Debaters. Il potere della parola

di Furetto60
8 stelle

Straordinario ed emozionante film, girato e interpretato da Denzel Washington. Ispirato alla storia vera del Professore Mel Tolson

Siamo In Texas negli anni trenta. La popolazione afroamericana, non se la passa molto bene, i neri sono discriminati, sistematicamente vessati, ingiustamente pestati o peggio uccisi fisicamente o moralmente, con l’esclusione coatta dalla vita politica economica e sociale del paese, pur facendone parte integrante. Mel Tolson alias Denzel Washington, è un insegnante in un istituto frequentato esclusivamente da ragazzi di colore, impegnato in prima linea nella lotta contro i pregiudizi razziali nei confronti del popolo di colore, fonda, dopo una durissima selezione tra 360 studenti, un gruppo di dibattito, composto da quattro persone: Hamilton Burgess giovanotto brillantissimo, Samantha Booke prima e unica donna del gruppo, che ambisce a diventare avvocato, Henry Lowe affascinante ma scapestrato, salvato dallo stesso professore durante una rissa e James Farmer Jr. Appena quattordicenne ma già pronto per affrontare le prove più difficili, figlio del famoso professor Farmer . Per Tolson era la “parola” la chiave magica, per guadagnarsi il rispetto e la dignità negata. Durante uno di questi dibattiti,il professore chiese a Lowe:” ci parli di suo padre. Perché non ci racconta qualcosa del suo? Stiamo cercando di conoscerci, signor Lowe. Io stavo cercando di conoscere lei. D'accordo. Prendete il peggiore e il più indomito dei negri. Strappategli gli abiti di fronte agli altri negri, donne negre e bambini negri. Impiumatelo, legate le gambe a due cavalli rivolti in direzioni opposta, dategli fuoco e frustate i cavalli finché non gli si lacera il corpo. Di fronte a uomini, donne e bambini negri. Poi frustate e picchiate gli altri maschi negri finché non sono in fin di vita. Non uccideteli ma terrorizzate a morte tutti loro, perché servano da lezione per le generazioni future. Qualcuno sa chi era Willie Lynch? Alzate la mano. Nessuno? Era un crudele schiavista delle Indie occidentali, i padroni di schiavi della colonia della Virginia avevano dei problemi a controllare i loro schiavi e mandarono a chiamare Lynch per imparare i suoi metodi. Il termine "linciare" deriva dal suo cognome. I suoi metodi erano molto semplici ma erano diabolici: mantenere lo schiavo fisicamente forte,ma psicologicamente debole e dipendente dal suo padrone. Tenere il corpo, prendere il pensiero. Io ed ogni altro professore di questa università siamo qui per aiutarvi a trovare, recuperare e conservare il vostro corretto pensiero. Perché è ovvio che lo avete perduto. Questo è tutto ciò che le serve sapere di me.” Questo passaggio intensissimo e vibrante, oltre che scioccante, sintetizza il pensiero di questo indomito e arguto insegnante, ma soprattutto consegna una precisa condizione, in cui versavano i neri in quel contesto storico-geografico e sottolinea la fondamentale importanza del pensiero e della cultura, per riuscire ad emanciparsi: sapere è potere .La squadra si distinse subito per il talento ed il coraggio di esporsi , Tolson spronò i suoi ragazzi a credere in se stessi e a sfidare senza paura i gruppi di dibattito delle altre scuole, le parole sono come armi, da maneggiare con cautela. I membri del gruppo, diventarono abili oratori, fino ad arrivare a sfidare il gruppo bianco dell'università di Harvard, famoso per prestigio e abilità, in uno storico “scontro” Qui Samantha si produsse nella sua più appassionata e incisiva “performance” dialettica:” Il mio avversario sostiene che non è ancora arrivato il giorno perché bianchi e neri vadano nello stesso college, dividano la stessa università; entrino nella stessa classe. Be', mi potreste cortesemente dire quando arriverà quel giorno? Arriverà domani? Arriverà la prossima settimana? Tra un centinaio d'anni? Mai? No! Il tempo per la giustizia, il tempo per la libertà e il tempo per l'uguaglianza è ogni giorno, ogni giorno, è adesso. “Nel silenzio dell’aula magna, con le radio nazionali in ascolto, il piccolo Farmer si alzò e dopo una breve pausa, raccontò con struggente dolore di aver assistito personalmente all’impiccagione di un nero e chiuse con una citazione il dibattito:San'Agostino ha detto: "una legge ingiusta non è affatto una legge". Il che vuol dire che ho il diritto, perfino il dovere di combatterla. Con la violenza o la disobbedienza civile: pregate il cielo che scelga la seconda." Thè Great Debaters" è un film biografico, emozionante e vibrante, che oltre a scavare nelle dinamiche private dei protagonisti, toccando i comuni problemi adolescenziali e i primi turbamenti amorosi, riporta fedelmente il clima di grave pressione sociale che gravava sulla comunità afroamericana di quel periodo, Hamilton fu costretto a ritirarsi per timore delle ritorsioni e lo stesso Tolson si fece qualche giorno in gattabuia, fu salvato dal provvido intervento del papà di Farmer. Denzel Washington regista, si ritaglia una parte di prestigio, donando il volto al mitico professore, intellettuale e rigoroso, ma passionalmente mosso dal desiderio di rivalsa sociale. Tra resoconto storico e docufilm, Denzel Waschinton fotografa con pirotecnici virtuosismi dialettici e senza fare sconti, un 'America pericolosamente razzista, dove bastava il colore  nero della pelle, per non tornare più a casa. Candidato come miglior film drammatico ai Golden Globe del 2008, ha vinto diversi premi di cui uno assegnato a Jurnee Smollett e due a Denzel Washington. Da non perdere

 

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