Regia di Franco Amurri vedi scheda film
Lello e Gina sono due ladruncoli in cerca di piccoli colpi; quando hanno l’occasione per rubare una macchina non si tirano indietro. Ignorano però che dentro c’è anche un bambino, che – stanco dei litigiosi genitori – non vede l’ora di accompagnare Lello e Gina verso la prossima truffa.
Questa esile commedia prodotta da Mediaset a uso e consumo televisivo si poggia interamente sulle spalle di una coppia di interpreti da piccolo schermo (Claudio Bisio e Sabrina Ferilli) e sulla simpatica presenza di un bambino al loro fianco (Gianluca Grecchi, già qualche esperienza in tv, ma qui diretto con poca cura). Tutto il resto passa in secondo piano, come dimostra la carenza di idee della sceneggiatura che il regista Franco Amurri firma con la collaborazione di Fausto Brizzi e Marco Martani, partendo da un soggetto di Amurri e del co-produttore Fulvio Lucisano; per essere essenzialmente una storia di malavita, ma destinata alle famiglie, non solo viene bandita qualsiasi forma di violenza e qualunque argomento potenzialmente scabroso, ma perfino le parolacce sono annullate, rendendo in definitiva la storia una sorta di sitcom in puntata unica su due ladruncoli alla Totò. Il fatto che manchi Totò nel cast la dice lunga sulla resa del lavoro, per quanto Bisio, la Ferilli e il loro degno comprimario Carlo Buccirosso se la cavino dignitosamente. Quantomeno il ritmo è costantemente medio-alto, anche se la storia è realmente inconsistente e virata in maniera netta sin dall’inizio verso un pacifico lieto fine in cui tutti si vogliono bene e nessuno si fa male. Ampiamente soddisfatta del risultato, Mediaset produrrà anche una miniserie di quattro episodi con medesimi titolo, regista e interpreti, tre anni più tardi. 2,5/10.
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