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Below Sea Level

Regia di Gianfranco Rosi vedi scheda film

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La recensione su Below Sea Level

di zombi
8 stelle

un gruppo di persone vive nel bel mezzo del nulla di un deserto. sono persone che sono scappate da quella che viene chiamata società civile organizzata, per cercare rifugio lontano da tutto e da tutti. ognuno ha i suoi validi motivi per nascondersi agli occhi dei propri cari, mantenendo un rapporto con la civiltà puramente di scambio per avere i beni di primaria importanza. gianfranco rosi per ben 4 anni si è insediato nel microcosmo di quelle persone dovendosi naturalmente fare accettare. essendo persone che sono evase da un mondo che in qualche modo le ha ferite, prima di dare fiducia ad un altro individuo deve passare un pò di tempo. e pare che col regista ci sia stato un tale accettamento di lui e della telecamera come sua appendice, praticamente da sparire ai loro occhi. la sensazione che ho avuto vedendo il film, è di una totale simbiosi tra la vera essenza di un essere umano e il simbolo della finzione, ossia la telecamera in quanto viatico per una trasmessa su uno schermo per una visione critica altrui. il desiderio mai sopito di tornare alla vita che hanno conosciuto e amato prima di esiliarsi in un angolo abbastanza inospitale del pianeta, riemerge prepotentemente soprattutto nel confronto tra la dottoressa lily e kenny the bus, in cerca di un rapporto di crescita reciproco; nemmeno riescono o vogliono, dire d'amore. tutte quelle persone con cui gianfranco è stato, parlano spesso di libertà assoluta di fare quello che vogliono, non potendo altrove, nemmeno permettersi di "occupare illegalmente il suolo pubblico" per dormire sotto una coperta. l'uomo è spesso cattivo con i suoi simili, dimenticandosi troppo spesso, che un domani aldilà di quella soglia di sopravvivenza potremmo esserci tutti noi, perchè come sta insegnando la peste finanziaria del nuovo millennio quando si lascia tutto in mano al profitto, non ci si può meravigliare se il singolo diventa importante solo ed esclusivamente in relazione ai debiti che ha contratto. queste persone non sono i tipici homeless che cominciano a "decorare" in quantità anche le nostre "belle città d'arte". lily the doctor si rifiuta categoricamente e con energia di essere considerata una homeless, e comunque spiega a kenny the bus che "si può essere homeless ed essere più puliti e ordinati". nella recensione di filmtv si parla di nuovi poveri, che è in definitiva quello che sono, poichè quello è l'unico posto da dove nessuno li caccia perchè probabilmente quel suolo non interesse pubblicamente nessuno e non si scuotono le ambascie altrui, ma prima che homeless e nuovi poveri, siamo di fronte a persone che più o meno violentemente stanno affrontando i perchè e i percome che li hanno condotti ai confini del mondo civilizzato quasi come pionieri. bell'esempio di cinema, che lo si recuperi!

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