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Sleep Dealer

Regia di Alex Rivera vedi scheda film

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La recensione su Sleep Dealer

di supadany
4 stelle

Quando un’opera prova ad andare oltre partendo dal basso (pochissimi mezzi e quindi anche tanta volontà), si è più facilmente predisposti ad essere accondiscendenti, però questo non sempre basta.

E’ il caso di “Sleep dealer” al quale non mancano certo le idee, anzi ne ha pure parecchie, ma poi portarle a compimento è un altro paio di maniche.

In un ipotetico futuro, una rete digitale divide il mondo in confini rigidissimi.

Il giovane Memo vive in un villaggio messicano, dove l’acqua è controllata dall’alto; in attesa di trovare una collocazione altrove, spia le conversazioni radio, ma quando intercetta quella sbagliata la sua vita, e quella de suoi famigliari, cambia per sempre.

Per lui arriva il momento di andare altrove e combattere in prima linea.

 

 

Non sempre le intenzioni, in questo caso senza dubbio pregevoli, vanno di pari passo con i risultati.

Alex Rivera lavora con, relativamente, poco, e cerca una svolta autoriale dal forte impatto, purtroppo il problema del film non è tanto la pochezza di mezzi, quanto la difficoltà di elevare il contenuto, che presenta sicuramente più di una svolta interessante, purtroppo il più delle volte si fatica a trattare il dramma o semplicemente ad elevare un incontro a vera e propria svolta.

Così ritroviamo la diaspora Messico-Stati Uniti, tra povertà e tecnologia, tra imposizioni e desiderio di cambiare le cose, ma il racconto appare in tono minore, le svolte sono in sottotono.

Manca di enfasi, o quando questa c’è è in forma troppo accomodata, e gli attori senza dubbio non aiutano anche se probabilmente la colpa principale sta comunque altrove.

Anche sulla risoluzione ci sarebbe di che ridire, una cosa che fa guadagnare si ricostruisce, insomma si va poco oltre le intenzioni, tra l’altro comunque ambiziose nel loro piccolo visto lo sguardo rivolto comunque alla fantascienza e di base al futuro.

Così il tema, che vede un progresso negativo con il controllo delle macchine e che coccia con il pensiero imperante benevole per cui il progresso ci porterà a vivere meglio, è interessante, ma poi lo sviluppo presenta troppe falle; anche il versante sentimentale non aiuta, per poter arrivare ad un reale culmine che porti gli intenti ad uno sviluppo, e poi una risoluzione, congrui alle premesse.

Coraggioso ma troppo debole. 

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