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50 e 50

Regia di Jonathan Levine vedi scheda film

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alan smithee

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La recensione su 50 e 50

di alan smithee
6 stelle

TFF 2011 - Concorso.

La vita di un giovane ventisettenne brillante e realizzato viene scossa dalla notizia che il mal di schiena di cui soffre da alcune settimane e' dovuto ad una forma tumorale piuttosto rara e grave che richiede immediate cure anche destabilizzanti.

Quando anche questi rimedi si rivelano senza esito, e la soluzione sara' solo una rischiosa operazione che presenta solo una meta' di possibilita' di riuscita, il giovane si accorge che dovra' contare soprattutto sulle proprie forze e risorse, in quanto chi gli vive assieme non e' in grado, per svariati motivi, di gestire questa inaspettata tragedia.

In questi momenti drammatici poi, per fortuna, le persone che meno sembra possano darti sollievo - come la dolce giovane psicoterapeuta tirocinante Katherine - si riveleranno quelle ideali per fornire assistenza e cambiare radicamente ed in positivo l'esistenza. Jonathan Levine, trentacinquenne regista newyorkese alla sua opera terza, che in sala alla presentazione ufficiale dimostra anche una certa insolita spigliatezza per la nostra lingua sconosciuta ai piu', dirige con disinvoltura una commedia sentimentale che alterna dramma e commozione a situazioni brillanti, lasciate al mestiere consolidato dell'abile e pur giovane Seth Rogen, negli Usa una star acclamata, da noi ancora in cerca di una definitiva notorieta'.

Joseph Gordon-Levitt, gemello giovane del compianto Heat Ledger e gia' attore di molti apprezzati film non solo di cassetta (Misterious skin di Araki e' forse il piu' noto e d'autore), e' un protagonista sensibile e convincente, coadiuvato da presenze carismatiche fra cui primeggia quella insuperabile di Anjelica Houston, nel ruolo di una ansiosa e poco concludente madre.

Accoglienza molto calorosa in sala, per un film che non dovrebbe deludere il botteghino, nonostante la drammatica tematica di fondo che non e' quasi mai una garanzia d'incasso.

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