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Il segreto del mio successo

Regia di Herbert Ross vedi scheda film

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La recensione su Il segreto del mio successo

di LucioLoLoryLore
7 stelle

Una delle commedie più divertenti interpretate dal mito vivente MJFox che tanto mi è ci manca. Una volta lo avrete pur visto. Mostratelo ai vs figli: sempre meglio questo della robaccia che passa oggigiorno in TV! Voto 6½ / 7 ( per darvi un raffronto, "Ritorno al futuro" lo quoto 18! )

Il segreto del mio successo Una di quelle sue commedie che mi mancano tanto, del mito vivente, nonché alterego di “sfortunate avventure”, o forse “fortunate disavventure” meglio dire... Insomma, M.J.Fox signori e signori! Univocamente legato a doppio filo con quel capolavoro straordinario che fu uno dei titoli più emblematici – non degli anni ottanta – ma proprio della cinematografia tutta e di sempre: “Ritorno al futuro”! con saga annessa – e concessa! È vero, si doveva cavalcare l’onda del successo... e diversi titoli, realizzati anche precedentemente al mito – e corposissimo blockbuster, uscirono postumi a quello. Non è il caso di questo comunque divertente titolo, il cui unico pregio è quello di restituirci per intero la verve davvero unica del compianto – più che attore direi “fenomeno” cinematografico degli anni a cavallo tra gli ’80 e i ’90. Filmetti da poco dicono in molti, ma erano davvero divertenti le sue tipiche espressioni, le movenze imbranate, la camminata sciolta come per darsi un tono... le schermaglie, le sventure che si trovava ad affrontare, i suoi goffi tentativi di rimorchio, le situazioni pressanti... da cui usciva poi alla grande – o con un’agile balzo, un agile e rocambolesca “fuga a gambe levate” oh... anche un ilare, tragicomico tonfo alla Buster Keaton. Keaton come “Casa Keaton”, la sit-com che lo lanciò nei primissimi anni ‘80 (per quello Ritorno al futuro contempla molte scene notturne, perché durante il giorno M.J.Fox era impegnato sul set di quella serie tv). Anche qui, come in tutte le sue commedie, il tema di fondo è proprio la ricerca del tanto ostentato, ambito, successo, tipico nell’ideologia del cinema di quegli anni, retaggio di quell’edonismo “Reganiano” – così gli studiosi chiamarono all'epoca il movimento, in quel periodo di prosperità e benessere che ebbe in quegli anni il suo picco, (ma di cui ancora adesso paghiamo le conseguenze, non solo economico/finanziarie)... che andava contagiando l’ambiente in ogni suo genere: dalla commedia al cinema di propaganda pseudo militare (no serve elencare titoli ma almeno un paio sono divenuti – non cult, ma vere e proprie pietre miliari della cinematografia tutta).

 

 

È sottinteso, restava anche il successo personale, tradotto in popolarità sociale: leggevo anni fa, in merito... che nelle scuole americane, e da qui a salire, esercito, mondo dello sport ed altri ambiti giovanili, il bullismo è più che sottaciuto, anzi, è quasi agevolato dai dirigenti di tali ambienti, si diceva, per incentivare l’individuo al saper reagire un domani, alle avversità della vita, anzi,a selezionare una classe dirigente “più forte”; e guardate che il concetto non è poi tanto sbagliato, anzi... peccato che strida tragicamente con la libera circolazione delle armi: chi non regge la pressione, lo sfigato di solito, poi spara.

Contro gli altri prima che contro se stesso.

 

In ogni suo film quindi, quasi ne fosse l’attore, se non feticcio, ma comunque simbolo o per antonomasia dell’adolescente “vincente”, il simpatico eroe della porta accanto, partiva da outsider, dal livello sociale del classico sfigato, o “perdente” nell’accezione più ficcante del termine, come usava tanto (e ancora usa) dire, negli USA.

Ma alla fine, come da copione, tale sfigato riusciva sempre a rivalersi sugli altri suoi interlocutori, prepotenti, furbastri e sleali, riuscendo sempre a riscattarsi. O come accade in una sua commedia, più intelligente della media (e tanto divertente, “Voglia di vincere” ), a trovare almeno, un equilibrio con la sua personalità, con la sua – perché no? – mediocrità (e questo sarebbe già un successo per molti di noi).

 

Qui ad esempio, M.J.Fox interpreta Brantley Foster, un neolaureato aspirante “Yuppies” – altro termine di quel gergo ricorrente, fagocitato obbligatoriamente, volti com’eravamo ad un’America mai più tanto vicina, dal nostro lessico tanto aulico – in caccia della sua fetta di “successo” in una NewYork “da bere”, cercando lavoro in uno di quei grattacieli imperanti dove multinazionali imperialiste avevano la loro sede. In una di queste “altolocate” sedi, dopo una promessa di assunzione e seguente licenziamento lampo, a cui segue una serie di fallimentari colloqui... ormai scoraggiato ma non per questo deciso a cedere, approda ponderando suo malgrado, una dritta della madre: un lontano parente, un prozio, tale Howard Prescott (ben giocato da quel Richard Jordan che fu in “Torna el Grinta” e “riaffiorato” anni dopo in “Caccia a Ottobre Rosso”), trasferitosi anni fa dal Kansas come il protagonista, è ora il manager di successo alla guida di una potente multinazionale.

 

Michael J. Fox, Richard Jordan

Il segreto del mio successo (1987): Michael J. Fox, Richard Jordan

 

Brantley lo va a cercare e, furbamente, ottiene un appuntamento (esilarante la scena del biglietto da visita “fotocopiato”) in cui convince il cinico prozio ad assumerlo.

 

Richard Jordan, Michael J. Fox

Il segreto del mio successo (1987): Richard Jordan, Michael J. Fox

 

Ma dovrà partire dalla proverbiale gavetta (che per molti di noi si è spesso trasformata in una consueta quotidianità... perché la vita non è un film, quasi mai... o lo è troppo spesso).

Michael J. Fox

Il segreto del mio successo (1987): Michael J. Fox

 

Subito dopo, conoscerà fortuitamente la consorte del presidente dell’azienda, la zia Vera, (una conturbante, superba “Margaret Whitton”, compianta non solo perché davvero incarnava il mio sogno di seduzione, ma anche perché non ricordavo fosse già scomparsa all’età di 67 anni) da cui verrà sedotto e mai abbandonato, anzi, l’insaziabile zia le darà il tormento.

 

Margaret Whitton

Il segreto del mio successo (1987): Margaret Whitton

Margaret Whitton, Michael J. Fox

Il segreto del mio successo (1987): Margaret Whitton, Michael J. Fox

Michael J. Fox, Margaret Whitton

Il segreto del mio successo (1987): Michael J. Fox, Margaret Whitton

La stessa però, si rivelerà anche un’onesta e preziosa alleata adoperandosi ad agevolare la carriera del suo “adorato nipote” in quanto lei e pur sempre la figlia del fondatore dell’azienda, che porta ancora il suo nome, “Pamrose”; anche se inizialmente Brantley rifiuterà questo pressante favoritismo, alla fine, l’affascinante ma scaltra donna, si rivelerà esser il suo vincente pigmalione, introducendolo tra i grossi nomi dell’alta finanza newyorkese, ovvero, mondiale (a quell’epoca lo era di sicuro).

 

Brantley accetterà la “spinta” di Vera solo quando si ritroverà perdutamente cotto di una dirigente dell’azienda, Christy Wills (una bellissima e dolcissima Helen Slater, già nota per la sua Supergirl cinematografica e il divertente “Scappo dalla città” ).

Helen Slater

Il segreto del mio successo (1987): Helen Slater

 

E sarà anche per l’attrazione che la donna esercita sul giovanotto, che costui si deciderà ad assumere l’identità di un altro fantomatico “colletto bianco”, tale Carlton Whitfield, per intrufolarsi sì nella vita della donna, ma pure per un assurdo tentativo di dimostrare il suo vero valore professionale; oppure... solo per il gusto di provare il gusto di un lavoro che soddisfi le sue aspettative e valorizzi i suoi sforzi; ma pure dei suoi genitori che lo hanno mantenuto negli studi.

 

Michael J. Fox

Il segreto del mio successo (1987): Michael J. Fox

 

Ovviamente le gag si sprecano con Brantley impegnato su due fronti, da una parte l’assillante capo della corrispondenza per cui effettivamente lavora... dall’altro, nelle vesti di Carlton, si spende in un annoso lavoro di ricerca manageriale per convincere tutta la dirigenza, soprattutto Christy, che l’azienda sta sbagliando rotta in merito a direttive e strategie operando gravosi tagli del personale.

 

 

La situazione si complicherà ulteriormente quando si scoprirà che la bella “collega”, è in realtà l’amante di Prescott che avendo intuito il debole che la moglie cova per il “nipote”, pensa di chiedere a costui di tenerla a bada, mentre lui si da da fare con l’amante/dipendente.

In cambio, anche lui promette di agevolare la sua carriera.

Michael J. Fox

Il segreto del mio successo (1987): Michael J. Fox

 

 

Prescott però non ha gioco facile con Christy, che gli si nega, e giusto per scrollarselo di dosso, confida di avere una relazione con un'altra persona, e fa il nome di Whitfield che è il nome con effettivamente la donna ha conosciuto l’intraprendente Brantley. Così, indagando su chi sia il suo rivale in amore, lo zio Howard, arriva a scoprire l’operato di questo Whittfield che però non è mai riuscito ad incontrare, e torna a chiedere aiuto al nipote Brantley, chiedendo di indagare sul fantomatico dirigente, ignorando che si tratti della stessa persona.

 

Michael J. Fox, Richard Jordan

Il segreto del mio successo (1987): Michael J. Fox, Richard Jordan

 

Ad una festa nella tenuta di campagna, il nostro infaticabile arrampicatore sociale, si dovrà barcamenare su più fronti: sentimentale, quello con la dolce Christy; sessuale, con la seducente Vera; professionale, con lo zio e capo Howard; sociale, con tutti i magnati della finanza che Vera gli presenta man mano...

Durante la festa, Prescott affiderà addirittura la sua amata Christy niente meno che a Brantley.

Helen Slater, Michael J. Fox

Il segreto del mio successo (1987): Helen Slater, Michael J. Fox

 

Se il pomeriggio sarà intrigante - e remunerativa per l'impiegato all'arrembaggio... la notte ne vedremo delle belle: succederà di tutto!

 

Ormai un film vecchio... "ma ai vostri figli piacerà!".

 

Una curiosità... qui  MJFox interpreta l'immigrato laureato giunto in città, la città per antonomasia, New York city, in cerca di successo...

Curioso il fatto che, l'attore, in uno dei suoi primissimi ruoli, interpretava uno scrittore fallito che veniva risucchiato dal"la città che non dorme mai"... fino a consumarsi tra vita notturna e vizi annessi ma non concessi.

Dovrà lottare contro se stesso con tutte le sue forze... per riuscire ad andarsene da quella città e tornare a casa sua, ai suoi affetti, ai suoi valori... per ritrovare se stesso...

Michael J. Fox

Il segreto del mio successo (1987): Michael J. Fox

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