Regia di Roland Emmerich vedi scheda film
Ultimo film tedesco per Roland Emmerich che dopo poco emigrerà a Hollywood per diventare uno dei più devastanti autori di blockbusters cervellotici e nazionalisti. Qui era comunque già a metà strada, con un protagonista americanissimo, quel Michael Paré sinonimo di inespressività che solitamente rappresenta un marchio di (mancanza di) qualità per un film. La storia arraffa a piene mani da “Blade Runner”, chiara prova ne sono le atmosfere sempre notturne, fumose e oppressive (o che vorrebbero esserlo), nonché le musiche. Sfortunatamente qui iniziano e terminano le similitudini col capolavoro di Ridley Scott, perché per il resto è la solita storiella da due soldi di buoni buonissimi che finiscono col vincere contro cattivi cattivissimi che -manco a dirlo- finiscono col lasciarci le penne. Da evitare.
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