Regia di John McTiernan vedi scheda film
Giunto al terzo capitolo della serie “Die Hard” incomincia il suo lento, inesorabile processo involutivo, e quel che era la storia di un uomo che quasi per caso si trovava coinvolto in qualcosa più grande di lui, si trasforma qui in una sorta di minestra riscaldata, dove si bada al crescendo di spettacolarità più che alla trama in se. Bruce Willis ancora tiene botta e Samuel Jackson è una spalla degnissima, i dialoghi sono ancora brillanti, ma la sceneggiatura stavolta è lungi dall'essere a prova d'errore.
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