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Bowling a Columbine

Regia di Michael Moore vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Bowling a Columbine

di stanley kubrick
6 stelle

Michael Moore è un buon regista, sulla cresta dell'onda per quanto riguarda i documentari. In grado di ottenere con un budget scarso e con tante collaborazioni un buon film. Questo è il tentativo più originale tra i suoi film. Questo film parla di armi, anzi è un arma che gira intorno a stanze prive di mordente, elemento che congiunge con un buon prodotto. Naturalmente le premesse ci sono per un discreto prodotto e, devo dire, che non può andare nè sotto nè sopra la sufficienze, è come acqua distillata, non è nè basica nè acida.
Il film è una chiara (non) fedeltà per Moore sulle armi e allora, con macchina da presa alla mano, il corpulento regista ci porta attraverso America e un pò di Canada per indagare sul concetto di arma. Partendo dalla strage del 1999 alla Columbine High Scool dove due studenti presero in ostaggio l'intera scuola prima di uccidersi dopo aver ucciso dodici studenti e un insegnante. Successivamente, sulle note di una famosa canzone, ci guida attraverso una storia dell'America, fino ad arrivare a parlare con Marilyn Manson e anche con Charlton Heston.

Moore ci prende per mano e ci guida in una società sporca, ferragliata e stupida. Leggi che non servono a niente, gente che tiene la porta aperta in casa, gente che tiene un intera rappresaglia di armi in casa nonostante, come ho detto prima, tengono le porte aperte della casa.
La strage della Columbine High Scool ha sconvolto tutti in America ma sembra, come si vede tante volte, che il famoso attore Charlton Heston dica che le armi siano indispensabili. Sulla base di questa affermazione, Moore ci racconta altre testimonianze di stragi a scuola. Ad esempio un bambino di sei anni uccide con una pistola che aveva trovato a casa dello zio, siccome sua madre era stata sfrattata, una bambina anch'essa di sei anni. Moore cerca di commuovere sia lo spettatore che quella faccia da stronzo che, solo in questo film, può essere Charlton Heston, con quella sua affermazione dell'uso delle armi. Moore, infatti, nel finale, arriva a casa sua e lui gli concede un intervista, dopo qualche minuto di interferenze Heston si alza e cammina per la sua villetta, Moore intanto cerca di convincerlo a cambiare idea, Heston si rifugia in una casetta, mentre Moore lascia in una colonna di pietra la foto della bambina uccisa, nella speranza che quella faccetta si dimostri un pò più benevolo.
Nel film appare in una breve intervista anche il famoso cantante rock Marilyn Manson che spiega il perchè dei continui cori su di lui dei cittadini, che pensano che le sue canzoni stimolano l'uso della violenze e delle armi. Lui si rileva un pò più pacifico di Heston senza andare troppo per il sottile.
Immagini delle torri gemelle che fanno rabbrividire, la storia dell'america, dalle bombe lanciate nel Kosovo alla dittatura di Pinochet, interviste ai neri che preferiscono il Canada all'America semplicemente perchè meno razzista e più accogliente, interviste ai canadesi, anche loro un pò fuori di testa, dati sulle morti nelle nazioni per mano di armi da fuoco che mandano in delirio lo spettatore per i dati sull'America.
Moore, inoltre, aiuta anche tre ragazzi che sono sopravissuti al massacro della Columbine a far abolire dal mercato le pallottole che hanno nella schiena e che hanno reso paralizzato uno di loro. Alla fine anche in quell'occasione tutto si risolve.
L'elemento portante del film è il bowling, come si intuisce dal titolo. Perchè? Perchè gli alunni che fecero la strage alla Columbine frequentavano il corso di bowling, che come hanno detto due studentesse non istruiva per niente, e, successivamente, si recarono a giocare a bowling prima di andare a compiere il massacro.
Moore prova a dare ancora più spessore alla vicenda mettendo al suo interno frammenti di discussione tra il 911 e i docenti, il primo della Columbine  e il secondo della bambina di sei anni uccisa. Il regista mette anche nel documentario le proteste dei genitori che hanno avuto figli uccisi verso le armi da fuoco. Ma, come al solito, arriva Heston che dice "Tutto a posto gente!!" Sei sicuro, caro Heston, che è tutto a posto?? A noi sembra di no.

Peccato non elogiare ancora di più il film che comunue risulta un buon prodotto del regista. Anche perchè non aggiungo la quarta stellina per colpa di Heston. Il film è semplicissimo nella sua essenza, semplicemente perchè è un film diretto e interpretato da Michael Moore.
La scena finale della bambina di sei anni messa nella colonna da Moore ci fa capire che non tutto è perso se si ha una possibilità. Ci fa capire anche che Moore è un regista che ha cuore per le vicende sentimentali. Secondo me, se non si fosse specializzato in documentari avrebbe fatto commedie sentimentali.
Oscar come miglior documentario nel 2003. Columbine rivisitata, occhio appresso.

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