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Permanent Vacation

Regia di Jim Jarmusch vedi scheda film

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La recensione su Permanent Vacation

di kikisan
6 stelle

Mettendo in ordine le mie numerose VHS,ho scoperto che qualche anno fa avevo registrato da Studio Universal quest'opera prima di Jim Jarmusch,che,a quanto pare,si tratta del saggio di regia girato in 16mm,col quale l'allora ventottenne regista si era diplomato alla New York University's Tisch Film School.
Allie(Chris Parker)è un ragazzo dal look post-punk contaminato da quello giovanilistico degli anni 50,ha difficoltà a dormire,ha trascorso la notte camminando per le strade di New York. Ritorna nell’appartamento della ragazza con cui vive, le parla della propria solitudine esordendo con la frase"Sai,a volte penso solo che dovrei vivere in fretta e morire giovane...e di fare la fine di Charlie Parker".Decide poi di andare a visitare la madre in manicomio,questa stenta a riconoscerlo,forse non perchè è pazza,ma perchè forse è cambiato lo sguardo del figlio che conosceva;nel frattempo un'altra donna,compagna di camera,ride sguaiatamente.Allie se ne va e decide di andare a visitare il quartiere in cui è nato;questo sembra sconvolto da una guerra immaginaria,incontra un reduce del Vietnam,il quale continua a nascondersi da bombardamenti che lo spettatore sente in sottofondo,ma non vede.Una ragazza canta in spagnolo e quando Allie cerca di parlarle,questa gli risponde urlando parole di cui lui non capisce il significato.Veramente inquietanti le riprese di una New York da incubo,palazzi diroccati,spazzatura e degrado ovunque,piante selvatiche che crescono indiscriminatamente.Il protagonista arriva nei pressi di un cinema,dove proiettano Ombre Bianche di Nicholas Ray e qui,forse,c'è l'unico momento che riusciamo a sorridere con alcune battute sul film che Allie fa con la cassiera. Di fronte al cinema incontra un tossico di colore che gli racconta una barzelletta su di un musicista jazz che, trovatosi senza soldi in Europa, tenta di uccidersi. Quella stessa sera incontra un sassofonista(John Lurie)che improvvisa serenate dal ritmo ipnotico. Al mattino troviamo Allie addormentato su un tetto. Sceso in strada, ruba l’automobile a due ragazze. Alla sera, la rivende a un ricettatore per 800 dollari. Torna poi a casa dall’amica e fa la valigia. Dopo aver scritto un messaggio alla ragazza, che non c’è, se ne va. È di nuovo mattino, in riva al mare. Si incontra con un giovane francese giramondo, che gli consiglia di andare a Parigi: almeno là Allie si troverà in una città diversa. Allie si dirige sul molo verso una nave da carico: mentre questa si allontana verso il mare aperto, egli osserva la città che si rimpicciolisce all’orizzonte.
In 75 minuti si consuma la prima opera di questo cineasta che sicuramente farà meglio in seguito;l'apatia anarcoide interiore ed esteriore del protagonista la ritroveremo anche in successivi personaggi creati da Jarmusch.La"vacanza permanente"del titolo è quella mentale nel non approfondire mai le situazioni,è la pigrizia di confrontarsi con i fatti che accadono,è l'accettare fatalisticamente l'avventura...un po'daltronde,come succede al protagonista dell'ultimissimo film di Jarmusch(The Limits of Control).
Probabilmente vuol dire anche di prendersi una "vacanza permanente"da New York città...
Trattandosi di un "film studentesco",ci sono delle pecche tecniche sul fronte del sonoro,le quali paradossalmente contribuiscono notevolmente ad aumentare il nostro disagio nella visione;le sequenze filmate invece sono bellissime e ci svelano l'identità dell'operatore:il futuro regista Tom DiCillo(quello di Johnny Suede)che probabilmente noi tutti(io compreso),faremmo bene ad andare a ripescare le sue opere.
Il vagabondare del protagonista è accompagnato dalle note di Somewhere Over the Rainbow dal Mago di Oz suonata da John Lurie in versione lisergica.
Guardando sul web ho scoperto che alcune sequenze del film sono state inserite da Martin Scorsese in Re per una notte.

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