Regia di Paul Haggis vedi scheda film
Ho letto spesso l'accusa di "retorica" gravare su questo film.
Vado a controllare il dizionario: "Retorico", di discorso o scritto, caratterizzato da ricercatezza formale ma privo di validi contenuti.
Ecco, non mi sbagliavo, qui di retorico non c'è proprio nulla.
Leggo anche accuse di una certa grevità, beh si, mi pare ovvio, un po' difficile fare ricorso all'ironia in un dramma che mette a nudo le miserie umane e di un paese, minando le sue certezze.
E poi tanti commenti politici, ma ormai sono passati un po' di anni e la politica cambia, è cambiata, mentre un buon film resta.
Si, questo per me è un buon film; ci sono delle cadute, dei momenti in cui ripiega su una cinematografia di genere, come nella classica scena d'inseguimento, quella del medico legale alle prese con reperti raccapriccianti, la scena edificante con il bambino (che però nasconde una morale non scontata).
Questi sono i limiti, ma la denuncia è forte, è motivata, ed è condotta con strumenti narrativi forse un po' didascalici, ma efficaci, nella loro severità non banale. Un film che è specchio di un mondo e non si limita a rappresentarlo, ma lo giudica (come sempre dovrebbe fare l'arte, perchè i valori estetici sono anche sempre valori morali).
Ora non so se questa sia vera arte, forse nemmeno, ma è un'opera necessaria, che anche in futuro ci parlerà di quegli anni, aiutando a capire e a ricordare.
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