Regia di Oren Peli vedi scheda film
Girato nel 2006 in 7 giorni nella casa del regista (l'esordiente Oren Peli) costato la miseria di 15000 dollari e presentato in vari festival di settore l'anno successivo, Paranormal Activity è un interessante horror d'atmosfera che (come una manciata di suoi più o meno recenti predecessori) affida il racconto ad una camera a mano gestita costantemente dalla giovane coppia di protagonisti. A giustificare la necessità di riprese continue è la paranoia della ragazza, convinta di percepire nella casa strani rumori o movimenti durante il sonno. Così la videocamera resta accesa anche di notte e i due scoprono di non essere soli. Nulla di nuovo all'orizzonte quindi, ma la pellicola funziona, riuscendo a mantenere costantemente viva l'attenzione (e la tensione) dello spettatore per 90 minuti nonostante la pochezza dei mezzi a disposizione, senza ricorrere a trucchi (musica, colpi bassi vari) o incappare in vistosi intoppi (o evidenti corto circuiti narrativi) grazie solo a una videocamera con inquadratura spesso fissa su una stanza in penombra a registrare movimenti leggeri e rumori ambientali. E non è poco. Fenomeno di culto negli USA, il film è stato oggetto di un tam tam che lo ha portato all'attenzione di Steven Spielberg e, a furor di popolo, alla distribuzione Paramount in pompa magna ma con un finale diverso, ritenuto più spettacolare e adatto al grande schermo. Ma, paradossalmente, il tallone d'Achille della versione distribuita nelle sale è proprio questo nuovo finale: pacchiano, poco in linea con il resto della pellicola, modaiolo e fondamentalmente brutto, rimpiazza quello originale, più strutturato coerente spaventoso e inquietante, che invece, pare, avrà spazio solo tra gli extra della versione in dvd. Una scelta sbagliata che non può non pesare sul giudizio complessivo.
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