Regia di Gregor Jordan vedi scheda film
Dire che questo film è straordinariamente sconvolgente è dire poco; afferra dritto alla gola e non lascia mai la presa fino all’ultimo istante.
Premetto subito che (come già espresso da supadany) reputo assai discutibile “l’onestà intellettuale dell’operazione”, perché il film vorrebbe dimostrare che anche i valori più sacri, quelli che costituiscono le fondamenta di una nazione, possono essere relativizzati (quando non, addirittura, del tutto azzerati) allorché le più agghiaccianti paure sembrano prendere il sopravvento e ogni risposta civile e democratica sembra non sortire alcun effetto.
Tuttavia, l’ottima regia (e sceneggiatura), che molto ha insistito su questa tesi, servendosi dei 3 eccelsi protagonisti, effettivamente riesce quasi a far vacillare anche le più ferree e nobili convinzioni.
Qualche parola sui personaggi:
- H (S.L.Jackson): schizofrenico “macellaio” assoldato (ma senza impegno) dal Governo (giusto per fare il lavoro sporco), che cerca di lenire i (pochi, per la verità) sensi di colpa ritagliandosi uno spazio di quieto vivere con la sua splendida famiglia.
- Steven Arthur Younger (M. Sheen): da cittadino (rectius, soldato) modello americano, sceglie di abbracciare ben altri ideali (stanco delle solite contraddizioni del suo paese…tutte peraltro confermate!!) e per provare che tali ideali sono ben più solidi di tante vacue dichiarazioni di principio sceglie di consegnarsi spontaneamente nelle mani dei suoi aguzzini (pur conscio della sorte che lo attende).
- Helen Brody (C.A. Moss): figura apicale dell’FBI, ammirabilmente attaccata al rispetto dei principi costituzionali; principi che, fino all’ultimo, rifiuta di immolare sull’altare della Patria finendo - proprio per questo (ma qui devo prendere nettamente le distanze) - per condannare il suo paese alla tragedia.
Da vedere a tutti i costi (eccettuati i deboli di cuore).
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