Regia di James Ward Byrkit vedi scheda film
Buon film di fantascienza girato con mezzi limitati e con uno spunto nemmeno tanto originale. Poco tempo fa vidi Ufo Abduction e Incident of Lake Country di Dean Alioto e le premesse erano praticamente le stesse: una situazione di aperta convivialità in cui si inseriva un'altra determinata da una home invasion aliena.
Qui gli alieni non centrano nulla, non c'è una minaccia definita, ma il passaggio di una cometa genera una serie di circostanze inspiegabili e misteriose che mettono in crisi il gruppo di personaggi coinvolto. In comune con le due pellicole citate evidenzia proprio le dinamiche del gruppo che gradualmente si sfalda in una progressione tipicamente romeriana.
Piccole ripicche quotidiane che diventano sottili rancori verso altre persone, l'inquitudine diventa paranoia pura. E' un film dall'atmosfera piuttosto angosciante proprio perché mette in crisi sicurezze acquisite e la buona regia mette inoltre in crisi anche l'oggettività stessa di ciò che si sta guardando, mescolando abilmente le carte senza ricorrere a spiegoni lunghi, noiosi e a volte inutili.
Quelle poche coordinate che offre, apparentemente stabili, non sono più tali. Al pari delle realtà che interagiscono tra di loro, anche lo sguardo diventa multiplo creando un effetto straniante perfetto per un film di fantascienza. Di fronte all'infinito l'individuo stesso si trova improvvisamente piccolo e capace di commettere atti imprevedibili per egoismo o sopravvivenza.
Tanto di cappello.
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