Regia di David Leland vedi scheda film
Tutto sommato, non è così male.
I continui doppi sensi non sono lontanissimi da quelli di Boccaccio e la storia del finto muto che soddisfa l'intero convento e quella del pirata rapitore (completamente stravolta nel film) sono effettivamente due novelle del Decameron.
Detto questo, non deve stupire che i riferimenti al capolavoro di Boccaccio finiscano qui, dato che il vero intento del film era quello di imbastire un decamerotico all'americana destinato ad adolescenti o pseudo-tali (per capirci, American Pie in Italia-America nel Trecento-Quattrocento-epoca qualunque.)
Il doppiaggio italiano del principe di Novgorod è a dir poco temibile: a parte l'accento fortemente rrrrrusso, le storpiature grammaticali sono così eccessive che mettono tristezza (tra parentesi, da dove salta fuori 'sto personaggio? Che c'entrano i russi? mah, meraviglie delle sceneggiature hollywoodiane.)
In conclusione si guarda senza soffrire e strappa anche qualche risata. Da preferire rispetto ai nostri decamerotici di una volta (ma non alla Fenech.)
Chi cerca un adattamento del Decameron deve però rivolgersi a ben altri lidi, v. Pasolini (tutto un altro tipo di sesso.)
Sulla trama
Personaggi-macchietta: la bella orfana, il cattivone, il bel ladruncolo scavezzacollo, il verginello che non gliela fa più e così via. Ma va benissimo così.
Sulla colonna sonora
L'utilizzo di canzoni pop moderne è così straniante che finisce per piacerti.
Cosa cambierei
L'avrei fatto durare una ventina di minuti in meno. Verso la fine comincia a stancare.
Poi qualche comparsa in più non avrebbe nociuto: in alcune scene, sembra di vedere una SienaFirenzecittà italiana qualunque deserta. Ah, e la Canalis poteva evitare di doppiarsi da sola, mondieu.
Su Mischa Barton
Come non invidiare Hayden Christensen?
Su Hayden Christensen
Lo vedo abbastanza a suo agio. In Star Wars era completamente fuori ruolo (eppure non è riuscito a distruggere il mito di Darth Vader.)
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